BERTINORO FC - ITALIA

Azienda Agricola Neri Davide

Bertinoro è un tipico esempio di borgo medievale al quale,

per la sua posizione dominante sulla pianura, è stato

assegnato l’appellativo di “balcone di Romagna”.

Il suo nome è legato alla leggenda popolare che

racconta di come Galla Placidia, figlia dell’imperatore

Teodosio, assaporando il dolce vino bianco Albana

offertole in un’umile coppa di terracotta avrebbe detto:

“Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di

berti in oro” .

Questa ormai famosa storia, tanto cara ai bertinoresi,

è priva però di ogni fondamento storico.


Più plausibile è l’origine alto-medievale che riconduce il toponimo “Castrum brittanorum” ad un pellegrinaggio di cristiani diretti in Bretagna dopo il viaggio a Roma. Questi portando le reliquie dei santi vescovi francesi Maglorio, Pascasio e Sansone si sarebbero insediati sul colle fondando un monastero proprio nel nuovo “castrum brittanorum”.

La Colonna delle Anella è il monumento principale di Bertinoro, simbolo dell’ospitalità dei bertinoresi: viene eretta per volere di Guido del Duca e Arrigo Mainardi, nobili del XIII sec, per pacificare le famiglie di Bertinoro in lite e per offrire ospitalità ai viandanti che sostavano in paese.

La maestosa rocca costruita nei primi decenni del X secolo ad opera dei conti di Bertinoro fu una delle opere difensive più temute del tempo e un sicuro rifugio dagli assalti nemici. Sede odierna del Centro Residenziale Universitario e del Museo Interreligioso rimane un monumento di straordinaria imponenza.


LE NOSTRE ORIGINI

Già dal 1672, nei registri parrocchiali, compare il cognome della famiglia Neri residente proprio nella via Ausa. Dal momento che nel mondo rurale non esistevano documenti e nessuno, o quasi, sapeva leggere o scrivere il soprannome era lo strumento principale per identificare i casati e le persone: questo cognome deriva infatti dal soprannome “e Nigar” (il Nero) che con lenta evoluzione si è consolidato nella forma attuale. Assurto il soprannome alla dignità di cognome ufficiale, il casato fu ben presto contrassegnato con un altro soprannome: poiché la famiglia si era divisa in due ceppi, una discendenza fu distinta con il soprannome Stevan, Stefano, derivante dal nome di un antenato che gestiva il mulino delle Monache di San Silvestro, proprio nella sede dell’attuale cantina.

L’attività del mulino si protrasse fino al 1945 e la struttura resistette inerte fino al 1985 quando l’antico fabbricato fu ristrutturato apparendo così come oggi lo vediamo. Dell’ antico mulino restano alcune pietre incastonate nella facciata e sulle quali sono scolpite sigle di non facile interpretazione.

La nascita dell’azienda avviene nel dopoguerra quando Guido, padre di Davide, titolare attuale dell’azienda, lavorando nei poderi come innestatore di viti, decise di tentare di produrre nel proprio terreno una piccola quantità di uva albana e vivificandola si rese conto delle potenzialità del suo prodotto. Di lì a poco, nei primi anni sessanta, inizia l’attività vera e propria della cantina, in continuo sviluppo con l’acquisto di terreni e l’impianto di nuovi vigneti.

E’ con il rinnovo della cantina nel 1985 e con l’aumento della produzione che vengono innovate le attrezzature e affinata la qualità del vino fino ad arrivare ai giorni nostri.

L’azienda conta ora 13 ettari di vigneti DOC e IGT in zona collinare esposti prevalentemente a Sud/Est con diverse tipologie di terreno che vanno da quello argilloso-calcareo a quello sassoso di origine alluvionale, con presenza anche di rocce sedimentarie che inglobano fossili marini.

L’attività di innestatore, tramandata da padre in figlio, ha fatto sì che nel vigneto siano coltivati moltissimi vitigni, alcuni piuttosto comuni altri autoctoni quindi antichi e ormai dimenticati: Sangiovese, Albana, Trebbiano, Cagnina, Chardonnay, Pinot, Pignoletto, Pagadebit, Lambrusco, Barbera, Montepulciano, Merlot, Cabernet tra i più conosciuti, Centesimino, Tondini, Famoso, per quanto riguarda i vitigni autoctoni. L’alto numero di ceppi per ettaro e i sistemi di allevamento, prevalentemente a cordone speronato, fanno sì che la qualità della materia prima sia di ottimo livello.

All’attività di cantina sin dall’inizio dell’ esercizio, si affianca l’attività di vivaio con la vendita di piante ornamentali e da frutto.

Nei terreni dell’azienda è stato recentemente impiantato 1,5 ettari di oliveto di varietà tipiche della zona: si attende quindi a breve una produzione e vendita di olio DOP.

Az. Agr. NERI DAVIDE

Tel 0543 445196 - Via Ausa, 621 - 47032 BERTINORO FC - ITALIA - info@aziendaneri.it

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